
Baron Corvo 1860-1913"
di Donald Rosenthal.
Edizione limitata di 250 copie (2008).
“The Photographs of Frederick Rolfe: Baron Corvo 1860-1913” è una opera particolare, in edizione limitata di 250 esemplari, che per la prima volta ci mostra un insieme di scatti inediti di Frederick Rolfe, conosciuto da molti come il “Barone Corvo“.
Il volume, rilegato in tela giapponese, è composto da oltre 50 fotografie accompagnate dal testo di Donald Rosenthal, il tutto stampato su carta pregiata Mohawk Superfine.
Donald ci dà un introduzione perspicace sulla storia di Rolfe concentrandosi, contrariamente da altre biografie, sul lavoro fotografico e le varie sperimentazioni di stampa che impegnarono buona parte della vita adulta del Barone Corvo.

Sebbene oggi 𝗙𝗿𝗲𝗱𝗲𝗿𝗶𝗰𝗸 William 𝗥𝗼𝗹𝗳𝗲 (1860-1913) sia conosciuto principalmente per i suoi scritti e la sua vita eccentrica, egli si dedicò molto anche alle arti visivi come fotografo amatoriale, passione che coltivò per buona parte della sua vita producendo diverse centinaia di scatti tra paesaggi e nudi artistici, opere lungamente documentate nelle sue lettere e nei suoi scritti ma che purtroppo andarono quasi tutte perdute o distrutte negli anni, motivi per il quale questo lato del Barone rimase ai più sconosciuto. Oggi grazie al libro di Donald Rosenthal, il primo volume che affronta la storia di Rolfe sotto questo aspetto, è possibile ammirare un ampia varietà di queste fotografie messa insieme da diverse collezioni private e archivi, scatti unici e inediti molti dei quali sovraesposti o fortemente danneggiati ma che ci mostrano i volti e corpi dei giovani che il Barone Corvo citava nei suoi scritti e nelle sue lettere private.
I principali soggetti che Rolfe amava fotografare erano giovani e giovanissimi ragazzi veneziani dalla città veneta che ammaliò sin da subito lo scrittore tant’è che vi si trasferì fino alla sua morte avvenuta nel 1913, dove morì solo e in completa povertà.
Anche se fu un fotografo amatoriale e molti dei suoi scatti erano imprecisi, possiamo comunque classificare Frederick Rolfe come uno dei primi fotografi “arcadici” che lavorarono in Italia, andandosi a unire ai diversi artisti che, tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, operarono nel nostro paese osando e diffondendo questa nuova arte fotografica di nudo maschile.

“La gioventù di Venezia ha un fisico tanto splendido quanto da nessun’altra parte. In una città in cui ognuno nuota dalla culla e in cui quasi chiunque abbia più di cinque anni ha remato (in equilibro e spingendo più che tirando) da venti o trenta generazioni (…), è possibile vedere (e senza cercarli) gli occhi penetranti, svelti e freddi, i colli nobili e saldi, le spalle opulente, le braccia gagliarde, i petti assolutamente splendidi, i tronchi flessibilmente muscolosi inseriti nei (e sorgenti dai) fianchi ben compatti, le gambe lunghe, snelle, fasciate da nervi, i piedi grandi, agili, sensibili, di quella gioventù immortale alla quale un tempo l’Ellade donava diademi”
da Il desiderio e la ricerca del tutto, Baron Corvo
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