
di Wilhelm von Plüschow (1852-1930).
Foto all'albumina, N°2807
Timbro del fotografo sul retro
Roma, fine XIX secolo.
12x16.5cm
Fotografia albumina di Wilhelm von Plüschow (in Italia si faceva chiamare Guglielmo Plüschow) raffigurante un giovane ragazzo italiano sdraiato su una pelliccia di leopardo, decorazione che caratterizzava spesso lo sfondo delle sue foto.
Sul retro della stampa è presente il numero 2807, scritto a matita blu, accompagnato dal classico timbro rosso dello studio romano, situato al numero 34 di via Sardegna, dove stette fino al 1903 prima di trasferirsi in Via del Corso 333, allora chiamato Corso Umberto.


Wilhelm von Plüschow (1852-1930)
.*𝗪𝗶𝗹𝗵𝗲𝗹𝗺 “𝘃𝗼𝗻” 𝗣𝗹ü𝘀𝗰𝗵𝗼𝘄, oggi rinomato fotografo di nudo, nasce in Germania a Wismar nel 1852, ma visse e lavorò per gran parte della sua vita in Italia, principalmente tra Napoli, dove aprì il suo primo studio intorno al 1872, e Roma (1895Ca.), che fu la sede dei due studi fotografici sopra citati, il primo dei quali fu aperto insieme al suo modello e assistente Vincenzo Galdi, che successivamente diventò egli stesso un famoso fotografo.
Nel nostro paese produsse migliaia di splendide opere, che venivano vendute in quasi tutto il mondo e tutt’ora sono molto ricercate dai collezionisti, nonostante l’evidente talento e l’elevato numero di estimatori, anche tra le persone influenti dell’epoca, il suo lavoro non fu sempre facile ne privo di rischi, la sua arte allora molto audace, non veniva vista di buon occhio da tutti e non si adattava a pieno ai dogmi morali della società, ciò lo portò a scontrarsi diverse volte con le autorità subendo varie condanne e sequestri, culminando con un inevitabile espulsione dall’Italia nel 1908, che fortunatamente non mise fine alla sua carriera ma anzi lo portò a trasferirsi in Algeria, realizzando con i ragazzi del luogo alcuni dei più bei scatti della sua carriera, che riportavano sul retro le iniziali scritte a matita “Al”.
Con quest’ultima tappa il catalogo di Plüschow arrivò a contare quasi 13.000 creazioni, che lo resero, insieme a Gloeden e Galdi, uno dei fotografi più influenti d’inizio ‘900 e segnarono una svolta importante nella storia dei nudi artistici.
L’incredibile talento, la forte dedizione e il grande coraggio che Plüschow mostrò al mondo con i suoi lavori fino ad allora purtroppo non poterono molto di n’anzi all’ignoranza, l’ipocrisia e la morale della società dell’epoca, che lo raggiunsero anche in Algeria e solo 5 anni dopo il su esilio, nel 1914 subì un nuovo e ultimo processo, con l’accusa di oltraggio al buon costume, che si concluse con la condanna a 1 anno di reclusione e 500 franchi di multa.
Ormai anziano e probabilmente stanco e amareggiato terminò per sempre la sua produzione artistica di nudi, tornando nel paese nativo, la Germania, dove morì a Berlino il 3 gennaio 1930.
Qui sotto è possibile leggere un’articolo del 18 gennaio 1904, rimasto nascosto oltre un secolo e che ebbi la fortuna di scoprire tempo fa, sfogliando gli archivi del giornale “L’Avanti!” durante delle ricerche. In queste poche righe possiamo vedere con i nostri occhi quanto potesse essere ingiusta e pesante la situazione che G. Plüschow viveva nei suoi ultimi anni in Italia, il testo ci racconta di un furto che il fotografo subì una sera nella sua abitazione/studio e quando chiese l’intervento della polizia quest’ultima invece di aiutarlo gli sequestrò svariate fotografie denunciandolo per detenzione di materiale indecente.

“Ladri al lavoro! Il furto al Corso Umberto.
— Verso le 10 di ieri sera ignoti ladri scassinarono la porta dell’appartamento del fotografo Plusehow al Corso Umberto, e vi rubarono oggetti per il valore di lire duecento. Sono state attivate sollecite indagini per la scoperta dei ladri. In casa del Pluschow, gli agenti di pubblica sicurezza sequestrarono un enorme pacco di fotografie indecenti.”
Nel blog è presente un altra fotografia di Guglielmo Plüschow, la potete trovare cliccando QUI
*La fotografie che raffigura il volto di G. Plüschow è presente all’interno del libro di Nicole Canet (ed.) “Beautés Siciliennes” (2014) e “Wilhelm von Pluschow, Ein Photograph aus Mecklenburg, Grevesmühlen” (1995, p. 8.) di Ulrich Pohlmann (ed.).
Per maggiori informazioni su Wilhelm von Plüschow vi invito a dare un occhiata al sito di Giovanni Dell’orto:
http://www.giovannidallorto.com/gloeden/pluschow/biopluschow.html
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https://www.wikipink.org/index.php/Wilhelm_von_Pl%C3%BCschow
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